C’erano una volta le sale giochi

C’erano una volta le sale giochi

C’erano una volta le sale giochi


Intorno a questi titoli si creavano i prototipi di quelle che sono oggi le community online, con tanti giocatori che si sfidavano alzando sempre più il livello: i partecipanti a questa sfida, desiderosi di vincere, si allenavano per diventare sempre più bravi. Questo ha poi portato alla creazione dei primi tornei, tra cui alcuni addirittura internazionali, come l’EVO, ossia l’Evolution Championship Series, un torneo dedicato ai picchiaduro nato nel 1996, come una sfida tra i migliori giocatori di Street Fighter Alpha 2 e Super Street Fighter 2 Turbo, prima ancora che internet prendesse piede e, soprattutto, che fosse applicato ai videogiochi.

Proprio i picchiaduro sono stati i primi giochi ad avere una scena competitiva estesa a tutto il mondo, perché erano la tipologia di titoli più diffusa in ogni sala giochi. La cosa interessante è che, nonostante le sale giochi siano pian piano scomparse in molti paesi, ad eccezione di una piccola rappresentanza ancora presente soprattutto in Giappone, l’idea di community creata intorno ai videogiochi arcade dell’epoca si è espansa ed è sopravvissuta evolvendosi fino ai giorni nostri. Nella terra del Sol Levante, la scena dei pro player dei picchiaduro si è mantenuta salda anche nelle sale giochi, utilizzate per potersi allenare con avversari di alto livello, e infatti, per molti picchiaduro, come ad esempio Street Fighter 6 o Guilty Gear Strive, i giapponesi sono ancora oggi tra i migliori giocatori, anche per via di questa possibilità di “allenamento” offerta dalle sale arcade.

A tu per tu con Yu Suzuki: una leggenda dei videogiochi arcade

Durante il recente Lucca Comics & Games abbiamo avuto occasione di scambiare due parole con Yu Suzuki, leggendario game designer di Sega, che nel corso della sua carriera ha creato alcuni dei giochi che maggiormente hanno contribuito a rendere la scena arcade così importante, ma anche a risollevarla e innovarla. Tra le sue produzioni ricordiamo: il gioco di guida Outrun, che per la prima volta permetteva al giocatore di decidere che percorso prendere senza metterlo su binari prefissati; Space Harrier, shooter per l’epoca molto innovativo, con il suo finto effetto 3D; Hang-On e Super Hang-ON, due titoli dedicati al motociclismo che potevano essere affrontati in sella alla riproduzione di una vera moto; After Burner, titolo ispirato al film Top Gun e Virtua Fighter, il primo picchiaduro in 3D della storia.



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di Silvio Mazzitelli www.wired.it 2023-11-11 05:50:00 ,

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